I territori giocano una parte fondamentale, sia attraverso i propri investimenti, che attraverso l’accompagnamento, il Governo e l’innovazione a livello locale. Insieme ai territori, infatti, si può concretamente completare la visione di educazione nell’era digitale che questo Piano propone. Il Piano Nazionale Scuola Digitale rappresenta il punto di partenza, la piattaforma concettuale, progettuale e amministrativa attraverso cui sostenere ulteriori azioni territoriali. Gli accordi che saranno sviluppati, a partire da Regioni e Città Metropolitane, avranno uno schema comune, e si impegneranno anche a valorizzare le specificità e qualità di ogni territorio. Tra le caratteristiche di ogni accordo, vi saranno quindi: gli obiettivi:
il PNSD è riconosciuto come piattaforma concettuale, progettuale e amministrativa dell’accordo, eventualmente affiancata dal rispettivo riconoscimento delle politiche territoriali in materia di digitalizzazione. L’accordo può avvenire sull’intero Piano, o su un gruppo di azioni;
gli strumenti: sono allineati gli strumenti amministrativi (bandi e graduatorie, ad esempio), per semplificare azioni congiunte, come il coinvestimento, così come altri strumenti sviluppati tramite politiche territoriali (es. reti già costituite, sistemi di incentivi);
il monitoraggio: è condiviso, e contribuisce al monitoraggio dell’intero Piano condotto da parte del MIUR, oltre che ad eventuali azioni di monitoraggio territoriale;
accompagnamento: è indicata la governance territoriale degli interventi, che ha quindi un raccordo strategico e di comunicazione con il MIUR;
le opportunità territoriali: sono rappresentate da quelle azioni ad iniziativa dei territori che forniscono
Attraverso gli accordi territoriali, sarà possibile stimolare diverse tipologie di collaborazione sulle singole azioni:
collaborazioni “ad incremento”, nelle quali l’investimento, ad esempio, avverrà per raggiungere una copertura maggiore di un intervento
collaborazioni “ad integrazione”, nelle quali all’interno della stessa azione, MIUR e partner territoriali investono su interventi integrativi (es. ambienti digitali e tablet) collaborazioni “di sperimentazione”, che i territori potranno proporre all’interno di azioni (es. identità digitale) per i quali le proprie politiche sono particolarmente avanzate;
collaborazioni “propositive”, tramite le quali i territori potranno proporre azioni non presenti nel Piano.